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Archive for marzo 2010

Di tutto un po’

Questa settimana è iniziata con l’arrivo dello stipendio. Ho evitato di controllare prima in banca per poter scoprire direttamente, all’apertura della busta, come era andata a finire. L’aumento c’è stato, ma non nella misura richiesta.

Posso apparire ingrato, lo so. Tuttavia, dopo aver scoperto che un aumento era stato dato anche ad altri, ho dovuto trarre delle conclusioni. Già prima c’era un divario, notevole, tra i nostri stipendi; adesso ho recuperato un pochino (visto che ho preso una cifra più alta), ma la distanza che avevo chiesto fosse colmata è rimasta sostanzialmente (a parte quel pochino) immutata.

Dovendo andare comunque a ringraziare, mi è pure stato detto che il divario è stato ridotto “sensibilmente”.

Adesso, per la mia conoscenza della lingua italiana ciò significa “in modo apprezzabile, considerevole”. Ma così non è!!!

Nulla contro i colleghi, anzi sono contento per loro. Davvero. Ma mi fa incazzare un discorso di questo tipo. Ho fatto presente che spero ci siano altri sviluppi, perchè non mi reputo per nulla inferiore agli altri.

Ho scoperto che in ditta la stessa cosa è capitata ad altri, quindi è proprio questione di simpatia, diciamo così.

Mi è stato anche detto che potrò vedere le valutazioni che sono state fatte su di me, per capire cosa devo ancora migliorare. Per ora, comunque, ho ridotto la mia permanenza in ufficio oltre l’orario normale. Ci smenerò dei soldi, visto che lo straordinario incide, ma farò anche io come altri. Il risultato tanto non cambia.

La settimana è proseguita poi con l’arrivo di una bella colica renale. Almeno questa è la diagnosi del medico. Domani farò un’ecografia, per verificare se dovesse essere presente un calcolo. E’ stata molto fastidiosa, oltre al dolore c’era la necessità di andare spesso al bagno. Certo, sempre meglio un calcolo del diabete, no?

Infine, venerdi sera ho fatto una rapidissima puntata in Liguria  con papà. Normalmente non prendo la tangenziale ad Arese, entro più avanti. Ma questa volta, cercando di fare prima, siamo entrati da lì. Il cartello sul ponte, davanti alla rampa di accesso, non segnalava nulla e sono andato tranquillo. Peccato che appena prima di arrivare al casello mi sono trovato davanti l’ingorgo del secolo. Migliaia di macchine bloccate dappertutto. A quanto pare c’era stato un incidente dalle parti di viale Certosa ed era tutto fermo. In due ore ho fatto 500 mt. Per fortuna sono riuscito a spostarmi in modo da poter uscire e cambiare autostrada.

Il viaggio è poi proseguito tranquillo fino ad Ovada, dove ci siamo fermati per cenare e fare gasolio. Appena finito il rifornimento, andando a pagare, ho però rischiato di essere investito da un deficiente che è passato nella corsia tra le pompe di carburante con un camioncino ad almeno 80 all’ora. Con accese solo le luci di posizione. Diciamo che non l’ho salutato come vorrebbe il galateo. Davanti all’edificio per il pagamento c’era posteggiata una volante della polizia, ma l’occupante non ha fatto una piega. Probabilmente aspettava che il collega finisse di espletare le sue esigenze fisiologiche.

La notte non è stata delle migliori, tra strascichi della colica e cambio di letto. Poi ieri mattina siamo ripartiti. Autostrada sgombra e viaggio liscio, stavolta. A parte essermi accorto di una pattuglia ferma dietro un costone roccioso con l’autovelox. Ero un po’ sopra i 130, lo ammetto. Ma non a rischio punti! Vedremo se arriverà la multa.

Adesso sono qui, con Galileo che sonnecchia al mio fianco (spesso russa pure!) e Macchia che si è accucciato sul pavimento, in corrispondenza del tubo del riscaldamento.

Stamattina ho giocato un po’ con Argo. Il cambio di terapia non ha funzionato e quindi sono tornato alla vecchia. Ma non si potrà comunque continuare all’infinito. Le zampe posteriori sono un po’ più basse ed è evidente la fatica che fa ad alzarsi. Comunque, fintanto che si alzerà e vorrà giocare con la palla, starà tra di noi.

Nel frattempo, spero che la primavera si decida ad arrivare…

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